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Marketing SEO Agency » SEO/SEM Blog » Serp » Analisi di una SERP di Google

Analisi di una SERP di Google

Scritto da Daniele Imperi 8 Comments

Logo GoogleSerp è l’abbreviazione della frase inglese “search engine results pages”, ossia le pagine dei risultati di un motore di ricerca. Ogni qualvolta si inserisce una parola o una frase da cercare nel campo di ricerca di un motore, questo restituisce una serie di pagine di risultati pertinenti con la ricerca effettuata.

Saper leggere una serp è di utilità all’utente, che può trarne informazioni su quali siti visitare per colmare le sue lacune.

Una serp è quindi una pagina fatta di risultati. Se non modificate nessuna opzione, Google vi mostrerà un elenco di 10 siti per pagina, nella colonna sinistra, con una serie di informazioni personalizzate per ognuno di essi. Altre informazioni, relative alla ricerca effettuata, sono presenti nella colonna di destra, in cima alla pagina e alla fine di essa.

Cominciamo con l’esaminare i dati presenti in cima alla pagina, per continuare con quelli della colonna di sinistra, ossia la lista dei primi dieci siti trovati dal motore di ricerca in base alla parola o alla frase che è stata digitata, quelli della colonna di destra e concludendo con le informazioni presenti a fondo pagina.

Screenshot di un risultato di ricerca

Risultati della ricerca

Menu

Effettuando una ricerca Google mostra innanzitutto un piccolo menu orizzontale, posto al di sopra del campo di ricerca.

La prima voce è Web, che appare non linkata e in grassetto, poiché inizialmente ci si è serviti di quel servizio, ossia è stata effettuata una ricerca sui contenuti testuali presenti in rete.

Gli altri servizi offerti sono Immagini, Maps, News, Video, Gmail e altro. Questo significa che la nostra ricerca può essere effettuata su Google Immagini (https://images.google.it/), Google Maps (https://maps.google.it/), Google News (https://news.google.it/) e possiamo entrare nella nostra casella di posta elettronica Gmail. Cliccando su “altro” si apre invece un menu verticale, per estendere la ricerca su Google Gruppi (https://groups.google.it/), Google Libri (https://books.google.it/), Google Ricerca blog (https://blogsearch.google.it/), Youtube (https://it.youtube.com/), possiamo entrare in Google Calendar, nel servizio di Picasa (https://picasaweb.google.it/), in Google Documenti, in Google Reader (https://www.google.it/reader/) e nel servizio di Google Sites (https://sites.google.com/).

Accanto al pulsante di ricerca si trovano due link, Ricerca avanzata e Preferenze. Tramite il primo è possibile affinare le proprie ricerche grazie ad una serie di campi da riempire e di opzioni da scegliere. Tramite il link Preferenze si può invece personalizzare la propria ricerca, scegliendo la lingua oppure il numero di risultati da visualizzare per pagina.

Sotto al campo di ricerca Google offre la possibilità di estendere la ricerca in tutto il web oppure restringerla alle pagine scritte in italiano o provenienti dal territorio italiano.

Screenshot del menu in serp

Menu in serp

Barra delle statistiche

La barra delle statistiche, oltre ad indicare il tipo di servizio di cui ci si sta servendo (Web, Immagini, ecc.), offre informazioni sul numero di risultati trovati in base alla nostra ricerca e il tempo impiegato per eseguirla.

Un esempio di informazioni che si possono ottenere:

Risultati 1 – 10 su circa 2.500.000.000 per google. (0,18 secondi)

Significa che possiamo visualizzare dieci risultati per pagina, che Google ha scovato in rete circa 2 miliardi e mezzo di risultati per la chiave “google” e che la sua ricerca ha occorso 0,18 secondi.

Screenshot della barra delle statistiche

Barra delle statistiche

Prima riga – Titolo

La prima riga del risultato mostra una serie di informazioni, fra cui la più importante è sicuramente il titolo della pagina web trovata.
Il titolo fornisce all’utente un primo indizio sul contenuto della pagina che dovrà visitare.

Ma da dove viene questo titolo?

Il titolo è un tag che si trova all’interno del codice HTML del sito, precisamente nell’head, in una zona della pagina non visibile direttamente dall’utente, che può comunque leggerlo non soltanto in serp, ma anche e soprattutto nel browser di navigazione, nella barra del titolo, appunto.

Il titolo è scritto in blu, se il sito è stato visitato il colore del titolo diventa violetto.

Accanto al titolo ci sono altre informazioni, scritte in colore grigio:

  • numero di visite: viene indicato, ad esempio, con la frase “13 visite” e sta a significare che l’utente ha visitato 13 volte quel sito provenendo da una ricerca fatta con Google;
  • data o ora: accanto al numero di visite Google indica l’ultima data in cui l’utente ha visitato quel sito oppure l’orario, se quel sito è stato visitato in giornata;
  • StumbleUpon: il noto social bookmarking ha introdotto un nuovo strumento per i propri iscritti, la cosiddetta “SearchReview”. In serp appaiono alcune icone, ma visibili soltanto dagli iscritti e solo se collegati. Tramite queste icone si può sapere quanto è stato recensito quel sito su StumbleUpon e se lo ha recensito qualcuno dei nostri contatti. Cliccando sulle prime tre icone- che rappresentano rispettivamente il simbolo di SU, una serie di stelline (a significare quanto è popolare quel sito su SU) e un fumetto (a simboleggiare la recensione)- si può vedere da quanti utenti è stato apprezzato quel sito. La quarta icona (che non sempre compare) è associata ad un nome utente e sta a significare che uno dei vostri contatti ha recensito o segnalato quel sito. Per ultimo è indicata la categoria a cui è stato assegnato quel sito.
  • Traduci questa pagina: si tratta di un servizio di Google, che traduce una pagina in italiano, se ovviamente state navigando su Google Italia e trovate un sito estero.

Seconda e terza riga – Snippet, estratto della pagina

A partire dalla seconda riga appare la descrizione della pagina web. Se la descrizione è corta, sarà limitata alla seconda riga, altrimenti occuperà anche la terza.

La descrizione è un’informazione utile all’utente, poiché spiega il contenuto della pagina. Anche questa informazione è contenuta nell’head, quindi invisibile al visitatore mentre naviga nel sito (a meno che legga tramite il menu del browser il codice della pagina).

Google potrebbe decidere, in base al tipo di ricerca che è stata effettuata dall’utente, di non tener conto della descrizione presente nella pagina ed estrapolare una parte del testo in essa contenuto e mostrarlo nella serp a mo’ di descrizione.

In altri casi, se il sito è stato inserito nella directory Dmoz, Google potrebbe mostrare la descrizione che il sito ha avuto in quella directory.

In ogni caso l’utente vi trova informazioni utili per comprendere il contenuto delle pagine web, dopo aver effettuato una ricerca, trovando in grassetto le parole con cui ha effettuato la sua ricerca.

Quarta riga

Successivamente incontriamo altre informazioni che ci forniscono ulteriori dati sulle pagine web da visualizzare dopo una ricerca.

  • Url: in verde possiamo leggere l’url della pagina, in modo da conoscere la reale destinazione del nostro click.
  • Peso della pagina: sempre scritto con carattere verde, accanto all’url Google ci mostra il peso approssimativo della pagina, espresso in kb. Questo valore si riferisce alla parte testuale della pagina web.
  • Copia cache: attraverso questo link (in grigio, come i due seguenti) l’utente può visualizzare una copia della pagina che è stata indicizzata da Google l’ultima volta che ha eseguito una scansione del web. Google informa ovviamente che nel frattempo la pagina ha potuto subire delle modifiche, quindi non si tratta di una pagina web attuale.
  • Pagine simili: cliccando su questo link Google mostra un elenco di pagine web correlate con la ricerca effettuata. Se si ritiene valido un sito trovato in serp, è sufficiente cliccare su quel link per avere subito un elenco di pagine che presentano lo stesso tipo di contenuti.
  • Salva risultato: questa voce è visibile a chi possiede un account su Google (Gmail ad esempio) ed è connesso nel momento in cui effettua la sua ricerca. Cliccando sul link si apre un blocco note virtuale, in cui quel risultato della ricerca viene salvato. Tutti i risultati salvati saranno visibili in una home page (https://www.google.it/notebook/). Il servizio offre diverse funzionalità.

Quinta riga

I link Copia cache, Pagine simili e Salva risultato possono trovarsi nella quinta riga di un risultato, se l’url è troppo lunga.

Ma in genere in questa riga troviamo un altro link: Altri risultati in…

Si tratta di un suggerimento di Google, che ha trovato, all’interno di quel sito, altri risultati correlati alla ricerca effettuata. Questo link viene visualizzato in occasione dei risultati con rientro (leggi più avanti) e di un sitelink (leggi più avanti).

Suggerimento

Per alcune parole o per gruppi di termini Google, all’inizio della serp, offre un suggerimento, scritto in rosso: “Forse cercavi…“, a cui fa seguito una nuova chiave, suggerita al fine di migliorare la ricerca.

Alcune volte l’utente ha digitato male la parola da ricercare, scrivendo magari una parola inesistente. Google in quel caso ne suggerisce la forma corretta. Altre volte può trattarsi di una parola, o frase, relativa ad un contesto che ha pochi riscontro nelle ricerche.

Tasso di cambio

Un altro servizio offerto da Google in serp è il tasso di cambio delle monete. Cercando ad esempio “yen” in cima alla serp Google restituirà il valore dello yen in dollari:

1 Japanese yen = 0.009856 U.S. dollars

Google tende a sottolineare che “I tassi di cambio sono forniti soltanto a scopo informativo“. Il valore è offerto da Citibank N.A. e i valori mostrati potrebbero subire delle variazioni.

Risultati Onebox

Per alcune chiavi di ricerca Google offre un altro tipo di risultati, posto all’inizio della serp o comunque fra i primi risultati: i risultati Onebox. In un unico “box” è possibile leggere informazioni relative alla ricerca effettuata, che includono notizie provenienti da quotidiani online, quotazioni in borsa, previsioni del tempo e siti locali.

Viene comunque riportato il nome del sito (in carattere verde) da cui è tratta la notizia e il numero di articoli correlati in esso presenti.
Le informazioni sono accompagnate da una foto, che riporta ad un articolo.

Screenshot di un risultato Onebox

Risultato Onebox

Risultati con rientro

In alcuni casi Google trova, all’interno di un sito, più risultati attinenti con la ricerca effettuata dall’utente. Il sito più pertinente con la ricerca viene ovviamente posto per primo, mentre gli altri sono visualizzati con un rientro.

Nell’ultima riga di un risultato con rientro è presente la voce “Altri risultati in…”, come spiegato precedentemente.

Risultati integrati

Google non si limita a mostrare unicamente un contenuto di natura testuale in seguito ad una ricerca da parte dell’utente, ma può estendere i risultati a tutti i tipi di contenuto, come immagini e video, notizie e mappe, ecc.

In base quindi a determinate chiavi Google può restituire, assieme ai siti web, anche altri contenuti. Basta cercare ad esempio “Roma” ed apparirà, come primo risultato, la cartina della città presa da Google Mappe, oppure “I Promessi Sposi” e poter leggere, al secondo risultato, il romanzo manzoniano preso dal servizio Google Libri, o “furto” per trovare dei risultati provenienti da Google News, o ancora “Mr Magoo” per vedere 3 immagini del famoso personaggio dei cartoni animati e, più avanti, alcuni video offerti da Youtube.

Tutto ciò rientra in una delle rivoluzioni di Google nell’ambito delle ricerche: la Universal Search.

Screenshot di un risultato integrato

Risultato integrato

Il sitelink

Il sitelink (Google Sitelinks) può essere considerato un valore aggiunto che Google offre a un sito. Per alcuni siti sono visibili alcuni link interni, posti su due colonne, generati dalle parole chiave utilizzate durante la ricerca.

I sitelink sono generati automaticamente da Google e sono segno di buona struttura del sito e traffico elevato verso certe aree, oltre che da link di qualità verso determinate pagine.

Un’ampia trattazione sui sitelink di Google è offerta dal sito HTML.it.

Alla fine di un sitelink è presente la voce “Altri risultati in…”, come spiegato precedentemente.

Screenshot di un Google sitelink

Google sitelink

Collegamenti sponsorizzati

Nella colonna destra di una serp vengono visualizzati, ma non per tutte le chiavi di ricerca, i collegamenti sponsorizzati. Si tratta di siti che hanno aderito alla campagna Adwords di Google, che hanno quindi acquistato delle parole chiavi per poter comparire in quello spazio.

Sono appunto riconoscibili in serp sia per la loro posizione (nella colonna destra o talvolta come primo risultato, ma ben visibile per uno sfondo di colore diverso), sia perché hanno un formato differente dai normali risultati (presentano un titolo, una beve descrizione e la url) e sia perché sono appunto etichettati con la dicitura “Collegamenti sponsorizzati”.

Queste inserzioni sono pertinenti con le chiavi ricercate dall’utente e puntano a pagine interne (o anche home page) dei siti che hanno aderito alle campagne Adwords.

Screenshot di un collegamento sponsorizzato

Collegamento sponsorizzato

Ricerche correlate

A fondo pagina Google inserisce le ricerche correlate alla chiave ricercata dall’utente. Per alcune parole esistono degli approfondimenti, che Google suggerisce.

Si tratta di varianti che restringono o migliorano la ricerca, aggiungendo un termine alla parola o alle parole inserite dagli utenti, per Google ritenute troppo generiche. Sono termini semanticamente legati alla chiave ricercata, termini di ricerca ritenuti migliori. Cliccando su ognuno di quei termini correlati si arriva alla serp relativa.

Screenshot delle ricerche correlate

Ricerche correlate

Conclusione

Come abbiamo potuto vedere le informazioni che Google offre in una serp sono veramente tante. Queste informazioni costituiscono un prezioso aiuto sia per gli utenti, che ne traggono i giusti suggerimenti per le ricerche, sia per gli sviluppatori, che possono raccogliere dati importanti per ottimizzare al meglio le loro pagine web.

Prossimamente vi saranno articoli sulle serp dei motori di ricerca Yahoo ed MSN.

Filed Under: Serp Tagged With: google, sitelink

Comments

  1. Fabio says

    05/01/2009 at 01:46

    Trovo quello che hai scritto veramente completo.
    Un articolo da stampare e da tenere a portata di mano quando si “tenta” di spiegare la SERP di google.
    Complimenti!

    Rispondi
  2. seospam says

    06/01/2009 at 10:22

    Grazie Fabio, spero di poter pubblicare presto altro sulle serp di google e degli altri motori.

    Rispondi
  3. Leonardo says

    13/01/2009 at 01:06

    Mi aspettavo l’analisi della competitività di una serp quando ho letto “analisi di una serp”…
    aspetto con ansia che qualcuno prima o poi si sbilanci sulle serp, ma secondo me hanno tutti paura: prezzo e difficoltà vorrei che qualcuno buttasse là, magari anche in incognito…

    Rispondi
  4. seospam says

    13/01/2009 at 10:07

    Avrei intitolato l’articolo “Analisi della competitività di una serp” altrimenti 🙂
    Paura di cosa?

    Rispondi
  5. Leonardo says

    13/01/2009 at 11:59

    Paura di essere criticati !
    Magari alcuni riescono a praticare prezzi alti pur non avendo la giusta competenza… insomma, ognuno difende il suo orticello, è questo il problema principale secondo me.
    Comunque non voleva essere una critica a questo post, l’ho interpretato male io il titolo 🙂

    Rispondi
  6. ivano says

    16/01/2010 at 12:30

    Voglio ricordare, che i risultati di ricerca sulle serp di Google i siti non sono il risultato automatico di posizionamento del motore di ricerca, ma vengono influenzati dal personale manualmente. Basta vedere come esempio le pagine dei Comuni, cercate per esempio un nome di un comune qualsiasi, il sito ufficiale sarà sempre posizionato in prima posizione, questo vale per qualsiasi chiave di ricerca. Altro esempio? Un grande sponsor di Google che usa adword, questo sito sarà sempre in primissima posizione e non verrà mai scalzato, al contrario un piccolo sponsor, terminata la pubblicità viene mandato nelle retrovie.
    Google statene certi la sua supremazia la fa valere
    per proprio tornaconto, questo farà comprendere
    agli scettici che google non è affatto un motore perfetto, ha solo avuto una grande pubblicità ed ora la sfrutta! Pensate gente…….pensate!

    Rispondi
  7. Luigi says

    24/01/2010 at 19:25

    Non sono d’accordo con quello che afferma Ivano; sono il proprietario di un sito di giochi in flash e ho usato per mesi adwords con campagne CPC. Il sito non è mai andato oltre la quinta, sesta pagina di Google con la parola chiave principale (giochi). Da Ottobre 2009 mi sono affidato ad una SEO Agency che mi ha portato il sito in quattro mesi dalla quinta pagina di Google alla prima, con la parola chiave giochi, giochi per ragazze e tante altre. Mano a mano che il sito scalava le SERP ho diminuito il budget in adwords fino quasi ad azzerarlo…Il sito nonostante ciò continua a rimanere in prima pagina e sta salendo anche con keywords prima non presenti. Se fosse vero quello che afferma Ivano questo non sarebbe possibile 😉

    Rispondi

Trackbacks

  1. Primo commento spam su Seo Spam ha detto:
    24/10/2008 alle 20:05

    […] cosa c’entra quest’affermazione con l’analisi delle serp di Google di cui ho scritto nell’articolo […]

    Rispondi

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