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Marketing SEO Agency » SEO/SEM Blog » Generale » Guerriglia marketing: una strategia vincente!

Guerriglia marketing: una strategia vincente!

Scritto da Daniele Della Corte 1 Comment

Con tutti i film americani di guerra che ho visto, non me ne ricordo uno in cui sia palese la sconfitta degli Yankees. Per fortuna la storia non la scrivono i film, infatti tutti sappiamo, spero, che gli americani, in Vietnam, sono stati sconfitti da un nemico invisibile, imprendibile ma onnipresente. Armi di distruzione, artiglieria pesante contro guerriglieri seminudi nascosti nel fango. Eppure gli americani hanno perso. Guerriglia ragazzi, è di questo che parliamo oggi! La guerriglia è una tattica di guerra che sfrutta la conoscenza del territorio, gli attacchi inaspettati e la fiducia degli abitanti del posto. Il guerriglia marketing sfrutta lo stesso concetto applicandolo però al mondo e al popolo di internet. Il padre fondatore di questa forma di web marketing è Jay Conrad Levinson che sosteneva, come punti cardini di questa sua strategia la presenza e la costanza.

Questo tipo di web marketing è molto efficace e, oltretutto consente di investire piccole somme di denaro per ottenere alti risultati e alti guadagni. Secondo la concezione di Levinson, infatti, è molto più efficace un’azione di marketing protesa nel tempo, targetizzata e capillare, di una di massa, dispendiosa, ma che soprattutto colpisce un target pronto ad essere colpito. Prendiamo ad esempio l’interruzione pubblicitaria in televisione. Potentissimo mezzo di promozione che però si rivolge a persone consapevoli di vedere un messaggio pubblicitario e cioè di star ascoltando qualcuno che ha intenzione di vendere qualcosa. Con un’azione di guerriglia marketing, invece, ci si rivolge ad un pubblico che non è pronto a ricevere un messaggio promozionale, che quindi è molto più attento all’essenza vera del messaggio stesso. Come Levinson ribadisce, l’utente naviga, entra nei blog, legge i commenti, inserisce sui forum e si confronta, il guerriglia marketing considera tutte le dinamiche della rete e sfruttandole. Per questo i vietnamiti hanno vinto, conoscenza del territorio. Mentre grandi multinazionali investono milioni per campagne promozionali tramite i mass media, piccoli siti web con idee originali possono batterli sullo stesso campo, perché in rete tutti hanno la stessa libertà d’azione, anzi, come molto spesso ribadiamo in questo blog, le giuste informazioni e conoscenze valgono più dei soldi.

Un bravo guerrigliero del marketing deve poi essere in grado di stringere partnership, creare una rete di siti di fiducia, deve sapersi relazionare, ottenere scambio di link. La comunicazione sta alla base del marketing e quella alla base del guerriglia marketing è la comunicazione diretta, diretta però a qualsiasi orecchio possa ascoltare. Dicevamo presenza, dicevamo costanza. Tornando sempre alla televisione, l’interruzione pubblicitaria ha un tempo limite, ma il web marketing è differente, non ci sono sabati, non ci sono domeniche, non ci sono orari. Le azioni del guerrigliero rimangono sempre visibili e sempre opinabili, e quindi sempre degne di maggiore fiducia. Ovviamente il guerriglia marketing è una forma di promozione che viene applicata al web come al marketing tradizionale, quindi, gli stessi concetti si possono utilizzare nel campo non virtuale, con la presenza nei posti strategici ai fini della pagina web che si vuole promozionare. Questo tipo di marketing prevede campagne di flyers e iniziative originali di qualsiasi genere.

Più che spendere poco e guadagnare molto il guerriglia marketing prevede una spesa oculata, precisa, che non sbaglia. Se so che il mio nemico è in una zona vasta 100 ettari, posso chiamare il supporto aereo e bombardare o posso inviare un plotone che strisciando lo raggiunga e si assicuri della sua cattura. Il guerriglia marketing striscia e s’insinua perché un’azione di guerriglia marketing arriva da ogni dove, da dove meno l’utente si aspetta.

Concludendo ricordo a tutti che nel 73 gli Stati Uniti si sono ritirati dal Vietnam dopo aver speso 150 miliardi di dollari e aver perso 58.000 uomini.

Filed Under: Generale

Comments

  1. Daniele says

    07/03/2008 at 01:17

    Sapere dove ci si trova, ci permette di sapere il verso in cui dobbiamo andare 😉

    Grande Luca

    Rispondi

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